4 Maggio 2020

Oggi, 4 maggio 2020, Belotti SpA riprende l’attività nei suoi uffici, magazzini e siti produttivi. In linea con l’ultimo Decreto del Presidente dei Consiglio dei Ministri comincia la ripartenza del settore industriale e manifatturiero italiano e si riaprono le porte dell’HQ Belotti. Seguiamo tutte le precauzioni e le regole previste per garantire al contempo l’operatività quotidiana e il rispetto della salute e della sicurezza dei nostri collaboratori e di tutte le persone che gravitano attorno all’universo Belotti. Le distanze fisiche sono ancora presenti, ma è tanta la vicinanza nel senso più profondo del termine. In questa importante giornata, dunque, vogliamo condividere con tutti voi alcune riflessioni sulle sfide che stiamo affrontando e sulle opportunità e le nuove prospettive che stanno nascendo. Il nostro CEO, Umberto Belotti, ha risposto a qualche domanda in un’intervista- dialogo con la responsabile Marketing & Communication, Serena Rigon.

Umberto Belotti, uomo e imprenditore, come stai vivendo questo singolare momento?
Indubbiamente, il momento è caratterizzato dall’elemento novità e quindi anche da un forte senso di incertezza. In questa fase, mi sento comunque ottimista per il futuro. Certo, non manca la preoccupazione, data anche dal senso di responsabilità in quanto imprenditore. Tuttavia, considero questo sentimento nella sua connotazione positiva. La preoccupazione è uno stimolo forte al fare, al rimboccarsi le maniche cercando di plasmare ciò che seguirà. In questo senso, l’ottimismo è indispensabile, è il vero motore capace di supportarci anche nei momenti più complessi. Ci spinge a tenere duro e a portare a termine un progetto o un’idea, poiché nasce dalla convinzione più profonda che, nonostante tutto, ci sia spazio per poter determinare il proprio futuro.

Da imprenditore, qual scenario vedi delinearsi?
Stiamo affrontando una minaccia globale senza precedenti ed è ancora presto per poter immaginare con esattezza le conseguenze del Covid-19 a più lungo termine. Rispetto al nostro core business, sicuramente le leghe leggere e la plastica restano materiali fondamentali, anche per quei settori che oggi operano più che a pieno regime come il biomedicale, il farmaceutico e l’alimentare. Certo, centri di lavoro come i nostri, particolarmente indicati per la lavorazione dei materiali compositi, trovano ampia applicazione nei settori aerospace e automotive, in particolare sport racing. In quest’ultimo caso, lo scenario globale pre- e post- pandemia è molto mutato e continuerà a cambiare. Già da qualche tempo, l’automotive è alle prese con delle sfide importanti per determinare il proprio futuro. Tra queste, emergono temi come l’inquinamento e la sostenibilità del pianeta, la gestione della mobilità individuale e collettiva… sono aspetti di cui abbiamo sicuramente maggiore percezione oggi. La pandemia ci dà evidenza di come riguardino tutto noi. Credo cambierà il modo in cui viaggeremo, per lo meno la semplicità con cui eravamo soliti farlo prima del virus ora è minata. Il settore aeronautico civile ha già subito un grosso scossone per questo. Sarà fondamentale, un’ottima percezione internazionale, la conoscenza delle dinamiche dei diversi mercati sia a livello macro che dall’interno, per poter tessere oppure potenziare le giuste relazioni commerciali nei mercati che prima e meglio sapranno uscire dalla crisi.

Come hai vissuto il rapporto con i tuoi collaboratori e con il team Belotti in questo periodo?
Ci tengo a dire che, in momenti come questi, si esalta la responsabilità sociale delle imprese. Belotti SpA ovviamente ha sempre tra le sue priorità una sana e corretta gestione del proprio conto economico. Ora più che mai, però, tra le nostre priorità ci deve essere l’espletamento di questo ruolo sociale. In queste settimane, ho potuto constatare come l’azienda sia effettivamente punto di riferimento per molti dei nostri collaboratori. Essa rappresenta spesso una certezza, non solo dal punto di vista economico ma anche relazionale. Per il 2020-2021, attraverso le scelte del proprio management, l’azienda dovrà saper dare e non solo chiedere. Quindi, alle persone che ne fanno parte, dovremo restituire qualcosa: sicurezza e impegno.

In questa fase di lavoro svolto in forma diversa e inusuale, che cosa è successo?
In queste settimane, i miei collaboratori hanno dato prova di quanto siano mossi da una forte passione per il proprio lavoro e dal senso di responsabilità. Ancora una volta, quindi, impegno e passione… Sono sicuramente ingredienti fondamentali di ogni successo o quanto meno elementi costruttivi imprescindibili per determinare il proprio futuro. È successa un’altra cosa importante: ci è stato “regalato” tempo, che abbiamo impiegato per fare introspezione ed analisi. A livello aziendale, questa fase ci sta dando l’opportunità di studiare il nostro stato attuale, scomporre e ricomporre alcune prassi e metodologie dalle quali ripartire per potenziare o per far nascere delle nuove opportunità di business.

Quindi, stanno nascendo nuovi equilibri, si prospettano delle novità in azienda?
Sicuramente ci sarà un “livellamento” dei ruoli che, nell’affrontare un momento inaspettato e difficile, al contempo nascerà da e porterà a una maggiore condivisione. Una condivisione di responsabilità, di sfide e fatica, di vittorie e buoni traguardi. Ci saranno molte novità: abbiamo cominciato a lavorare a un potenziamento dei servizi al cliente in un’ottica di customer lifetime value e con una spinta importante sui software. Nel rafforzamento della nostra rete commerciale internazionale, importante sarà la forte collaborazione sales-marketing; novità in ottica di ottimizzazione delle performance verranno applicate anche all’offerta Belotti e alla sua produzione. Dunque, credo che stiamo già entrando in una nuova fase Belotti e che ci siano i presupposti giusti per fare bene. Voglio ringraziare la squadra Belotti, perché insieme disegneremo la strada da percorrere per un futuro guidato da ispirazione nel fare tecnico e commerciale, passione e condivisione.

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